Verso un commercio locale equo e solidale: intervista con Alberto Silva di Uniterre
Il 4 marzo 2025 è stata pubblicata una Dichiarazione per un commercio equo, solidale e locale. Frutto di un lavoro partecipativo con diversi collettivi e organizzazioni impegnate nella giustizia alimentare, questa Dichiarazione getta le basi per un modello più giusto e sostenibile. In questa intervista, Alberto Silva, segretario politico dell'organizzazione contadina Uniterre e membro del gruppo di lavoro per un commercio equo, solidale e locale, condivide la sua visione e le trasformazioni necessarie per tradurre questi impegni in azioni concrete sul territorio.
Svizzera romanda: un impegno collettivo per un commercio equo, solidale e local
Da giugno 2023, diversi collettivi e organizzazioni impegnati nella giustizia alimentare hanno unito le forze per sviluppare soluzioni concrete contro le disuguaglianze del sistema alimentare. Sostenuto da attori come l’Associazione romanda dei Magasins du Monde (ASRO), Swiss Fair Trade, Uniterre, il Collettivo B.R.E.A.D. e la F.R.A.C.P., un gruppo di lavoro si è mobilitato per gettare le basi di un commercio equo e locale nella Svizzera romanda, con l’obiettivo di integrare questi principi nelle politiche pubbliche e nelle pratiche di consumo.
Questa collaborazione ha portato, lo scorso 4 marzo, alla pubblicazione di una Dichiarazione per un commercio equo, solidale e locale, di cui vi sveliamo le sfide e le riflessioni in questo articolo: Il Commercio Equo Locale: Sfide e Riflessioni in Svizzera e in Europa.
La nostra intervista con Alberto Silva, segretario politico dell'organizzazione contadina Uniterre e membro del gruppo di lavoro per un commercio equo, solidale e locale.
In che modo la Dichiarazione rappresenta un vantaggio per gli/le agricoltori/trici svizzeri?
La Dichiarazione promuove un sistema alimentare equo e sottolinea l'importanza di garantire prezzi remunerativi per gli/le agricoltori/trici in Svizzera. Assicurare un prezzo equo, che copra almeno i costi di produzione (cosa che attualmente non avviene), è un primo passo verso un'agricoltura sostenibile. La Dichiarazione mira inoltre a stabilire contratti a lungo termine e a favorire la trasparenza lungo tutta la filiera agricola, un aspetto fondamentale non solo per gli/le agricoltori/trici, ma anche per i/le consumatori/trici. In sintesi, attraverso la creazione di condizioni quadro giuste ed eque, la Dichiarazione risponde alle difficoltà economiche del settore agricolo. L'obiettivo, a lungo termine, è quello di rendere il commercio equo una norma sistemica, superando la sua posizione marginale all'interno di un'offerta alimentare sempre più segmentata.
«La Dichiarazione sottolinea la necessità di garantire prezzi equi che coprano i costi di produzione, cosa che oggi avviene raramente. »
Come convincere gli/le attori/trici economici locali ad adottare queste pratiche
L’aspetto fondamentale è far loro comprendere, da un lato, l’importanza di collaborare e creare sinergie a livello regionale, una sfida in un mondo agricolo spesso poco solidale. Dall’altro, è essenziale mostrare che adottare pratiche eque e sostenibili rappresenta un vantaggio concreto per tutti/e. La chiave è fare in modo che queste pratiche non richiedano un carico di lavoro aggiuntivo: al settore agricolo si chiede già moltissimo, senza che il reddito aumenti di conseguenza. La sfida, quindi, è dimostrare che le pratiche commerciali promosse dalla Dichiarazione garantiscono un prezzo equo, permettendo agli/le agricoltori/trici di vivere in modo (più) dignitoso.
« È fondamentale creare sinergie e rafforzare la solidarietà tra i diversi attori della filiera. La sfida principale è dimostrare che queste pratiche eque e sostenibili portano benefici a lungo termine, senza aumentare un carico di lavoro che è già elevato senza un incremento del reddito. »
Quali sono, secondo lei, le chiavi per convincere gli attori economici locali (produttori/trici, imprese, consumatori/trici) ad adottare pratiche di commercio equo e sostenibile?
È importante tenere presente che la transizione ecologica e sociale urgente e necessaria non potrà derivare dai comportamenti individuali di consumo, e che anche la somma delle azioni individuali non sarà sufficiente a trasformare il sistema agro-alimentare. Aspettare che la grande distribuzione si assuma le proprie responsabilità non è un’opzione. Per questo motivo, questa Dichiarazione deve basarsi su cambiamenti legislativi e politiche pubbliche che regolino il mercato per proteggere gli agricoltori/trici e l'interesse generale, piuttosto che favorire una manciata di imprese. Tuttavia – ed è importante sottolinearlo – mentre si aspettano condizioni quadro migliori, i consumatori/trici che possono permettersi di scegliere la propria alimentazione (ancora un privilegio per molti) possono sostenere il commercio equo locale, garantendo un reddito migliore per gli agricoltori/trici.
« Sono necessari cambiamenti strutturali supportati da politiche pubbliche forti. »
Che ruolo per le città e i comuni come Ginevra
Le città e i comuni svolgono un ruolo centrale nello sviluppo di politiche alimentari, come la creazione di casse alimentari (ad esempio a Ginevra), per promuovere la democrazia alimentare, l’agricoltura locale ed equa, e l'accesso a prodotti derivanti dall'agro-ecologia per tutta la popolazione – indipendentemente dalle risorse finanziarie. Per questo, è ovviamente necessario un coraggio politico forte.
Alberto Silva è responsabile delle catene di valore agricole, della coordinazione dell'ufficio, del gruppo interparlamentare sulla sovranità alimentare e delle campagne per Uniterre. È anche orticoltore biologico a Siviriez.
Per un commercio equo e locale: firmate la Dichiarazione!
Il commercio equo e solidale locale è uno strumento fondamentale per un sistema alimentare più giusto e sostenibile. Promossa da diversi collettivi, la Dichiarazione pubblicata il 4 marzo rappresenta un primo passo verso modalità di produzione e consumo che favoriscono pratiche rispettose dei produttori locali e sostengono la transizione agroecologica.
Il lavoro in rete con gli attori chiave dell’alimentazione, delle politiche pubbliche e del settore agroecologico è essenziale per promuovere la transizione verso un sistema alimentare più equo e sostenibile. Il gruppo di lavoro invita quindi a una diffusione capillare di questa Dichiarazione attraverso eventi, pubblicazioni, partenariati e progetti pilota.
Questi valori risuonano in voi e desiderate impegnarvi in questa dinamica? Contattate il gruppo per firmare la Dichiarazione e partecipare a questa trasformazione.
Per andare oltre:
- Edizione speciale del giornale ex-aequo interamente dedicata al commercio equo e solidale locale (in francese)
- Dichiarazione scaricabile per un commercio equo e solidale locale (in francese, tedesco e inglese)
*Nota sulla traduzione:
La traduzione è stata realizzata con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Pur impegnandoci a offrirli nelle tre lingue nazionali, l’uso di strumenti di traduzione automatica può generare occasionali incongruenze. Vi ringraziamo per la vostra comprensione.